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I nostri servizi
Sostegno al percorso di autonomia
Il progetto affonda le sue radici nel pensiero del Fondatore dei Villaggi SOS, il dott. Hermann Gmeiner. Alcuni anni dopo l'avvio del primo Villaggio ad Imst (1949), quando cominciavano a presentarsi situazioni di giovani in uscita dalle sue case-famiglia, egli osservava quanto fosse delicato e critico questo passaggio e quanto a maggior ragione i ragazzi in quel momento non dovessero sentirsi abbandonati dal Villaggio. Alcuni anni più tardi, quando ormai molti bambini cresciuti nei Villaggi vivevano da giovani-adulti nella società, egli doveva prendere atto che non per tutti le cose andavano bene: riemergevano difficoltà e problemi legati alla propria storia che magari non si era riusciti ad affrontare nell'età evolutiva e che interferivano fortemente con la possibilità di far fronte in modo sufficientemente efficace alle proprie responsabilità. Si doveva occuparsi anche di costoro.
Ma un altro pensiero fin dalle origini della sua opera accompagnava il dott. Gmeiner, quello cioè che le condizioni della società sarebbero mutate nel tempo, che nuovi e diversi bisogni sarebbero emersi in essa e che le risposte avrebbero dovuto tener conto di tutto ciò. Dopo anni di molteplici esperienze in questo senso, esperienze innovative sperimentate in diversi contesti in tutto il mondo, questo pensiero è stato formalizzato nel 2009 dall'Assemblea Generale di SOS Children's Villages nelle “Linee programmatiche” e nella “Policy” di SOS Villaggi dei bambini. In esse, accanto ai cosi detti servizi “riparativi” (accoglienza in forma residenziale di minori le cui famiglie temporaneamente non sono in grado di esercitare le proprie funzioni genitoriali) sono stati programmaticamente pianificati interventi di “rafforzamento familiare” indirizzati a quei bambini che sono a rischio di perdere le cure parentali e alle loro famiglie.
Dentro questi riferimenti si pone, da alcuni anni, nel Villaggio SOS di Trento il progetto “Sostegno al percorso di autonomia”.
Ne sono beneficiari: ragazzi maggiorenni in uscita dal Villaggio non ancora autosufficienti dal punto di vista economico; famiglie, solitamente monogenitoriali, che attraversano un tempo di grave difficoltà economica che si innesta su un tessuto di fragilità personale e di precarietà relazionale (a seguito, ad esempio, di separazioni traumatiche); ex ragazzi del Villaggio che non essendo riusciti a superare completamente le proprie difficoltà, dopo un periodo di autonomia, si trovano nuovamente a rifare i conti con esse e spesso non sono in grado da soli di superarle; famiglie di ex ragazzi del Villaggio, positive e ben strutturate, che possono incorrere in gravi imprevisti che comportano il rischio di perdere beni essenziali come il lavoro o la casa, o che determinano la perdita vera e propria di questi beni.
Il modo di intervenire da parte del Villaggio per offrire sostegno in queste situazioni si articola su tre livelli:
Il progetto non ha finanziamenti da parte delle Istituzioni pubbliche. Le risorse che ne consentono la concretizzazione sono il risultato rispettivamente di interventi di solidarietà a favore del Villaggio e di una razionalizzazione delle risorse umane presenti nella Cooperativa.
Tutti gli altri interventi sono attivati in base ad una richiesta scritta dell'interessato: quelli di carattere economico a carattere di episodicità vengono posti in essere personalmente dal Direttore; quelli economici strutturali e quelli di accoglienza devono ricevere l'approvazione del Consiglio di amministrazione della Cooperativa.
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