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Cosa facciamo

METODOLOGIA

L’azione di cura, di accompagnamento e di sostegno è costantemente accompagnata da una metodologia esplicita e consapevole che cerca di raccogliere dentro un pensiero generale riflessioni, esperienze e buone prassi che caratterizzano il nostro lavoro.



PROGETTAZIONE PEDAGOGICA

La progettazione pedagogica si articola su tre livelli, tra i quali esiste una necessità logica di coerenza e coordinamento:

PROGETTO PEDAGOGICO
GENERALE

PROGETTO PEDAGOGICO GENERALE

È il contesto esplicito in cui reperire un criterio tramite il quale decidere, attuare e valutare le diverse azioni che l’educatore mette in atto.
Tale contesto si traduce in un sistema di finalità che definiscono gli orizzonti di crescita e di sviluppo orientati al benessere dell’individuo. Il progetto mette al centro la Persona cui va il riconoscimento di quelle prerogative che le sono state assegnate dal pensiero personalista. In tale prospettiva la Persona va accolta nella sua globalità e pertanto le finalità di sviluppo sono riconducibili a diversi ambiti:
interiore-caratteriale, riguarda la sfera più intima della persona e le sue connotazioni spirituali, religiose e caratteriali;
cognitivo-conoscitivo, riguarda la capacità della persona di comprendere la realtà che la circonda e di apprendere ciò di cui ha bisogno nella vita;
etico-valoriale, si occupa dei valori significativi all’interno di un determinato
contesto e si riconduce ad una dimensione individuale e ad una dimensione sociale;
affettivo relazionale, riguarda gli scambi più profondi tra persone, le emozioni, i sentimenti, le relazioni educative e le relazioni affettive;
sociale-relazionale, riguarda le capacità di aprirsi al mondo, di integrarsi nei contesti sociali e di gestire relazioni allargate;
pratico-operativo, riguarda la capacità di prendersi cura di sé, di gestire la propria
vita, di collaborare ad attività quotidiane e di sapersi esprimere sul piano fisico-motorio e manuale.

IL PIANO EDUCATIVO DI CASA/SERVIZIO

IL PIANO EDUCATIVO DI CASA/SERVIZIO

Si tratta della prima concretizzazione del progetto generale ed è il passaggio necessario affinché le previsioni enunciate nel progetto generale si trasferiscano coerentemente nei progetti individuali di ogni singola persona accolta.
I piani annuali di casa/servizio, sono fra di loro diversi, non sono applicabili ed utilizzabili indifferentemente da un servizio all’altro e quindi vanno quindi periodicamente aggiornati e modificati; devono tener conto delle trasformazioni che nel tempo avvengono all’interno del contesto (trasformazioni come cambiamenti evolutivi degli ospiti accolti ma anche come cambiamenti nelle condizioni di esercizio dell’azione educativa), diventa quindi la matrice dei progetti educativi personalizzati e delle programmazioni e sta a fondamento della gestione di ogni casa/servizio e dell’agire professionale dell’equipe e dei singoli educatori. Esso diventa la garanzia che le azioni educative, svolte da ogni educatore/educatrice all’interno delle attività che caratterizzano in modo specifico ogni diverso contesto educativo (ogni “casa” o altro servizio), siano intimamente connesse alle disposizioni proprie di ciascun ospite e ciò consentirà il raggiungimento della “forma singolare” di ognuno di loro.

PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Annualmente l’équipe educativa predispone per ogni ospite accolto il progetto educativo individualizzato (PEI) che condivide con i servizi e, nel rispetto delle possibilità di ciascuno, con la famiglia e la persona stessa. Il progetto negli obiettivi è verificato semestralmente dall’equipe educativa con i servizi e, nelle modalità in cui è possibile, con la famiglia e la persona stessa.
Il primo PEI viene realizzato entro due mesi dall’accoglienza, necessitando l’equipe di un tempo di osservazione e conoscenza della persona per integrare le informazioni fornite dal Progetto Quadro.
Il PEI comprende una sezione con i dati anagrafici e con gli elementi del Progetto Quadro, segue poi una parte, frutto delle osservazioni del personale educativo, in cui si dà rilevanza a quelle che sono le risorse/potenzialità della persona.
Il PEI si costituisce quindi di obiettivi e delle relative attività (individuate sulla base dei bisogni) necessarie per perseguirli che specifichino sia le azioni richieste ai bambini/e-ragazzi/e-genitori-adulti/e sia le azioni richieste agli educatori finalizzate a supportare nella quotidianità il processo
di crescita.
Nella definizione e condivisione di tali obiettivi di crescita assume particolare rilevanza il processo partecipativo che vede coinvolti sia l’ospite che la sua famiglia (oltre che i servizi). Per individuare gli obiettivi di crescita gli educatori trovano orientamento nel Progetto pedagogico generale che individua per ogni persona la necessità di sviluppo in sei ambiti (ognuno dei quali ha esplicita una finalità).

Metodologia

I PRINCIPI DELL’INTERVENTO EDUCATIVO

Alcuni pensieri che potremmo definire “fondativi” nel definire i principi dell’intervento educativo
si possono cogliere in maniera trasversale nelle tre fasi in cui il percorso di accoglienza viene
idealmente suddiviso: accoglienza, presa in carico e dimissione/post-dimissione: ...

Metodologia

POLITICA PER LA QUALITÀ

Il Villaggio del Fanciullo si impegna ad attivare un sistema di gestione della qualità definendo i fattori di qualità coerenti con i valori di vision e mission istituzionali che trovano la propria
applicazione nel progetto pedagogico generale.
L’attuazione di un sistema di qualità rappresenta per il Villaggio sia un obiettivo da raggiungere che
un punto di partenza imprescindibile per progettare, gestire e monitorare i singoli processi ed interventi a favore delle persone accolte o coinvolte.

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metodologia

QUALITY4CHILDREN

Grazie ad una collaborazione fra l’Associazione SOS Villaggi dei Bambini Italia e SOS Villaggio di Trento è stata possibile la “riscrittura” degli standard “Quality4Children”, un progetto realizzato da tre grandi organizzazioni europee che da decenni si occupano di servizi rivolti a bambini temporaneamente privi di cure parentali adeguate ed accolti in situazioni di residenzialità:

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Metodologia

LIVELLI ESSENZIALI DI QUALITA’ SOS

SOS Villaggi dei Bambini si è dotata (2011) dei Livelli Essenziali, un sistema di qualità specifico per gli appartenenti alla Rete SOS, a supporto dei propri servizi di accoglienza fuori famiglia. Si tratta
di 18 requisiti minimi, basati su documenti internazionali e Policy interne, monitorati nel tempo
ed a cui ogni Villaggio SOS deve giungere in un tempo definito e concordato.
A partire dal 2023 il Villaggio di Trento ha partecipato a un percorso sperimentale di valutazione
dell’impatto sociale condotto dall’Associazione Sos Villaggi dei Bambini Italia, per esaminare
periodicamente e criticamente la rilevanza, la sostenibilità e – soprattutto – l’impatto dei Programmi, per migliorarne ulteriormente la qualità.

FOCAL POINT

Il Villaggio di Trento vuole essere un’organizzazione sicura e attenta alla protezione delle persone accolte. Nel 2022 è stata istituita la figura del Focal Point, su richiesta dall’Associazione SOS Villaggi dei Bambini Italia, come previsto all’interno della Child Safeguarding Policy. Il Focal Point è la persona a cui fare riferimento per segnalazioni e reclami al fine di prevenire qualsiasi danno nei confronti dei bambini e ragazzi nella gestione di ogni preoccupazione relativa alla propria sicurezza.

PIATTAFORMA DI WHISTLEBLOWING

Con il termine Whistleblowing, ovvero “denuncia”, si intende nel linguaggio giuridico quel complesso di norme che sono volte a proteggere in ambito lavorativo chi abbia denunciato reati, violazioni di disposizioni di legge o, con accezione più ampia, condotte irregolari da possibili e/o probabili ritorsioni. Dal 2023 il Villaggio del Fanciullo SOS, in ottemperanza al d.lgs. n.24/2023, ha attivato un nuovo canale informatico di Whistleblowing. Si tratta di uno strumento legale per segnalare eventuali condotte illecite compiute da colleghi o superiori, che si sono riscontrate nell’ambito della propria attività lavorativa.

Metodologia

LAVORO DI RETE

La metodologia operativa delle équipe è caratterizzata dal lavoro di rete e dall’adesione alle
diverse filiere dei servizi di appartenenza (minori in tutela, cset, genitorialità, violenza di genere,
immigrazione..). L’équipe mantiene i contatti con tutte le agenzie esterne al Villaggio, in
particolare con i servizi sociali, la scuola e gli eventuali specialisti dell’azienda sanitaria.