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Cosa facciamo

I NOSTRI SERVIZI

Il Villaggio del Fanciullo è una cooperativa sociale che propone diversi servizi ed offerte educative, che si distinguono in due aree di intervento, una riservata all’area di residenzialità attraverso le comunità socio-educative per minori ed una riservata all’area di sostegno alla persona adulta e alla genitorialità̀ . L’obiettivo è quello di promuovere una riflessione e una valorizzazione dell’impegno civile, la diffusione della cultura dell’accoglienza e del rispetto, in un’ottica di integrazione e di contrasto ad ogni forma di discriminazione.

Comunità
socio educativa

Comunità socio educativa

Accogliamo bambini e ragazzi offrendo loro un ambiente positivo e sicuro per crescere, con l’obiettivo, quando possibile, del reinserimento nella loro famiglia di origine

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Comunità socio educativa

In cosa consiste?
La comunità socio-educativa è un luogo che, attraverso l’accoglienza residenziale in una casa, si propone di offrire positive condizioni di sviluppo al bambino/a e al ragazzo/a che ospita, promuovendo l’integrazione con la comunità locale, favorendo il mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine nella prospettiva, ove possibile, del miglior reinserimento futuro. La comunità socio-educativa opera su mandato del Servizio Sociale territoriale, spesso in esecuzione di un Decreto del Tribunale per i Minorenni. Il progetto di accoglienza all’interno delle sei comunità socio-educative presenti intende muoversi nella cultura familiare che connota storicamente tutte le attività del Villaggio: centrale rimane il mandato di “fare casa”, di far sperimentare contesti di familiarità e intimità, ritenendo che questa possa essere una risposta idonea anche per ragazzi/e accompagnati a sviluppare percorsi di autonomia.

A chi si rivolge
Ogni casa accoglie in genere fino a 7 minori, di età compresa tra i 6 e i 17 anni provenienti da nuclei familiari segnalati dal Servizio Sociale, in condizioni di svantaggio e/o pregiudizio. Viene di norma garantita la convivenza tra ragazzi/e di età omogenea e i gruppi possono essere misti. Sono ammessi minori di età inferiore ai 6 anni per esigenze di unità del nucleo di fratelli e sorelle. L’accoglienza può protrarsi oltre il compimento dei 18 anni, ma non oltre i 21, qualora vi sia la necessità di terminare il ciclo di studi o consolidare il percorso di autonomia. Una delle sei comunità è stata recentemente dedicata ai progetti di prosieguo amministrativo per i ragazzi nella
fascia di età compresa tra i 18 e i 21 anni al fine di prepararli alla vita adulta, lavorando con maggior concretezza sul piano economico, formativo, lavorativo e sociale. Le comunità socioeducative inoltre possono accogliere minori in forma semi-residenziale. I/Le bambini/e/ ragazzi/e accolti sono prevalentemente residenti nella Provincia di Trento; per comprovate ragioni
possono essere accolti anche minori delle province o regioni limitrofe.

Quali attività propone
L’attività educativa proposta all’interno della comunità socio educativa si concretizza in azioni che rimandano agli ambiti del Progetto Pedagogico:·
Quello interiore caratteriale, per rendere ogni persona protagonista del proprio percorso e aiutandola ad investire nel proprio futuro;
Quello cognitivo conoscitivo, dove il personale educatore accompagna i ragazzi/e nel loro percorso scolastico e/o occupazionale, sostenendo la loro motivazione con l’intenzione di rendere percorribili tutte le strade possibili;
Quello etico valoriale, dove si accompagnano i ragazzi/e nell’esperienza di “cadere” con qualcuno affianco pronto ad aiutare a rialzarsi;
Quello affettivo relazionale, per supportare il miglior rapporto possibile con la sua famiglia d’origine e accompagnarlo in questo processo;
Quello sociale relazionale, per insegnare agli adolescenti e preadolescenti a prendere distanza dal mondo degli adulti per sperimentare nel gruppo dei pari;

Quello pratico-operativo, poiché l’obiettivo dell’intervento educativo è quello di far loro acquisire delle competenze che saranno loro necessarie in un percorso di vita autonomo fuori dalla comunità.

Quanto dura
I tempi di permanenza variano in relazione al progetto e alle potenzialità e risorse di ogni minore accolto e al percorso di recupero delle funzioni genitoriali, ma di norma non superano i 24 mesi, fatta salva la possibilità di deroga a tale termine massimo, in considerazione di specifiche esigenze
e sempre sulla base di quanto previsto nel progetto personalizzato. La durata del progetto di accoglienza viene rivalutata almeno ogni 6 mesi.

Come accedervi
L’accesso avviene su invio del Servizio Sociale territoriale in seguito ad un processo di valutazione
che si esplica nella definizione del progetto quadro, e/o della pubblica autorità (art 403 C.C.) e/o su mandato della Magistratura.
La valutazione prevede la partecipazione della famiglia e, ove possibile, del minore e della rete dei soggetti formali e informali coinvolti. L’inserimento residenziale del minore è accompagnato da un percorso di sostegno e recupero delle funzioni genitoriali di cura dei servizi sociali territoriali.

SOS
Mamma

Sos Mamma

Accogliamo madri con figli o donne in gravidanza, offrendo un sostegno per aiutarle a crescere come persone e come madri, con l’obiettivo di un futuro migliore per loro e i loro figli.
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Sos Mamma

In cosa consiste
L’obiettivo perseguito attraverso l’accoglienza è quello di offrire alle donne opportune condizioni alloggiative, materiali e relazionali per consentire di esprimere e di far maturare le loro capacità, in modo da raggiungere una sufficiente autonomia e competenza nella gestione di sé e del figlio/a.

A chi si riferisce
Il servizio è rivolto a donne che vivono una situazione di vulnerabilità o che si trovano ad affrontare la condizione di maternità senza il sostegno di una rete familiare e/o sociale e si propone di valorizzare le risorse territoriali e della rete sociale di appartenenza e di svilupparne di nuove e significative.

Quali attività propone

Gli interventi educativi sono progettati insieme alle donne e ai loro figli/e in un’ottica di partecipazione, sono formalizzati attraverso il PEI (progetto educativo individualizzato) e condivisi con tutti gli attori della rete che a vario titolo sono coinvolti. Tra le azioni messe in atto troviamo quelle di accompagnamento e sostegno alla cura di sé, gli aspetti sanitari e di benessere rivolti all’intero nucleo, gestione dell’appartamento, gestione delle
risorse economiche, orientamento, accesso e accompagnamento con i servizi territoriali e nell’adempimento di procedure burocratiche, gestione delle relazioni all’interno dell’appartamento, cura e relazione con i figli/e provvedendo sia ai bisogni dei bambini/e sia accompagnando la donna in un percorso di consapevolezza e di meta-riflessione sul suo essere madre e sul percorso di crescita dei figli/e attraverso colloqui individuali e di gruppo e mediante attività specifiche e mirate di educazione esperienziale e laboratoriale, gestione delle relazioni familiari e amicali, possibilità di gestione degli incontri padre- figli/e in accordo con il Servizio inviante, individuazione di occasioni di socializzazione e di positivo utilizzo del tempo libero, ricerca di una sistemazione alloggiativa in autonomi, ricerca di un impiego lavorativo o di attività formative propedeutiche, interventi di supporto scolastico a favore dei figli/e, proposta di attività ludico ricreative e momenti di benessere per i minori accolti e per i nuclei con l’accompagnamento educativo o in autonomia per favorire l’attivazione delle mamme.

Quanto dura
Il progetto di accoglienza dura di norma 12 mesi eventualmente prorogabili di ulteriori 6. I tempi di permanenza variano in relazione al progetto e alle potenzialità e risorse di ogni persona accolta, ma di norma non superano i 24 mesi. La durata del progetto di accoglienza viene rivalutato almeno ogni 6 mesi.

Come accedervi
Le richieste di accoglienza sono formalizzate dal Servizio sociale territoriale alla coordinatrice pedagogica che ne valuta la possibilità di inserimento in base alla disponibilità di posto e alla compatibilità del Servizio con il Progetto Quadro proposto per il nucleo.

Progetto maggiorenni/Abitare accompagnato minori

Progetto maggiorenni/Abitare accompagnato minori

Servizio configurato come Abitare accompagnato, risponde alla necessità di chi, pur divenuto maggiorenne, non è ancora in grado di affrontare autonomamente la vita da adulto.
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Progetto maggiorenni

In cosa consiste
Intende supportare il/la giovane ad acquisire le competenze che permettano di proiettarsi verso una vita autonoma e orientata al benessere della persona. Sono finalità specifiche del progetto educativo il raggiungimento di sufficienti competenze nell’ambito dell’autonomia economica, gestionale, psicologica e sociale.

A chi si riferisce
Il progetto si rivolge a ragazzi/e maggiorenni (tra i 18 e i 24 anni) che sono stati accolti al Villaggio prima del compimento del diciottesimo anno di età e a ragazzi/e maggiorenni provenienti da altre strutture a maggiore protezione o direttamente dal territorio in situazione di disagio che necessitano di essere accompagnati nel percorso verso l’autonomia.

Quali attività propone
Le attività di intervento che vengono progettati con i ragazzi/e sono rivolte alla ricerca lavorativa, al benessere personale e cura di sé sia dal punto di vista della salute, a livello psicologico e degli stili di vita, alla gestione dell’appartamento e delle relazioni familiari e amicali, oltre all’orientamento dei servizi territoriali e alla ricerca di una sistemazione alloggiativa in autonomia.

Quanto dura
I tempi di permanenza variano in relazione al progetto e alle potenzialità e risorse di ogni ragazzo/a accolto, ma di norma non superano i 24 mesi salvo specifiche esigenze e sulla base del PEI. La durata del progetto viene rivalutata ogni 6 mesi.Come accedervi
L’accesso avviene su segnalazione del Servizio Sociale territoriale a seguito di un processo di valutazione che vede la partecipazione del ragazzo/a e della rete dei soggetti formali coinvolti attraverso la stesura di un progetto quadro redatto dal servizio sociale. Il ragazzo/a manifesta la propria volontà di aderire al progetto sottoscrivendo una richiesta formale al Direttore del Villaggio.

Centro diurno Colibrì

Centro diurno Colibrì

Un centro socio educativo territoriale che si configura come un servizio semiresidenziale diurno di supporto alle famiglie, rivolto sia ai bambini/e che agli adolescenti.

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Centro Diurno Colibrì

In cosa consiste
Il centro diurno “Colibrì” è un centro socio educativo territoriale che risponde alle esigenze di minori che al momento dell’accoglienza necessitano di un sostegno educativo finalizzato alla prevenzione del disagio personale, familiare e scolastico; un luogo educativo di crescita nel quale si promuove tra i ragazzi/e la partecipazione e il confronto e in cui la relazione educativa è lo strumento d’intervento privilegiato e prevede lo sviluppo di interventi di sostegno e di accompagnamento e/o attività di animazione.

A chi si riferisce
Il servizio è rivolto a bambini/e e ragazzi/e delle scuole primarie e medie, accompagnando i minori nell’anno di passaggio alle scuole superiori; può accogliere fino a 1 minori non contemporaneamente.
Quali attività propone
Il CSET Colibrì attiva interventi diversificati di tipo educativo, aggregativo, socializzante e formativo per garantire il diritto all’educazione, ad uno sviluppo armonico dell’identità personale e sociale, nonché la possibilità di una partecipazione attiva alla vita sociale e culturale. Nello specifico vengono sperimentate attività ludiche e sportive, laboratori di manualità creativa, supporto scolastico, incontri di riflessione e momenti di partecipazione attiva alla cura del Centro.
Quanto dura
La durata dell’accoglienza viene definita in base ai bisogni individuati e rivalutata almeno ogni 12 mesi.
Come accedervi
L’inserimento al CSET avviene tramite invio del Servizio Sociale Competente e dopo un’attenta valutazione dell’equipe educativa.

Karibù

Karibù

Accogliamo donne richiedenti protezione internazionale o titolari di protezione sussidiaria o status di rifugiato nell’ambito della seconda accoglienza del progetto provinciale per i richiedenti protezione internazionale.

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Karibù

In cosa consiste
Il servizio risponde tramite dei CAS (centri accoglienza straordinaria) al bisogno di accoglienza di persone richiedenti o titolari di protezione internazionale, in particolare il target di riferimento sono nuclei monogenitoriali, donne in gravidanza o famiglie presenti sul territorio trentino provenienti da una struttura di prima accoglienza che necessitano di un sostegno educativo e progettuale specifico. Il servizio Karibu accoglie circa 20 persone, suddivise in una struttura situata presso il Villaggio SOS e tre appartamenti in città. Gli obiettivi che l’accoglienza si propone sono offrire un progetto di accoglienza che si basi su un modello educativo che dia centralità̀ alla persona o al nucleo e promuova la sua autodeterminazione ed autonomia, riconoscendo le diversità̀ culturali e favorendo una graduale
conoscenza del nuovo contesto di vita.

A chi si riferisce
Donne in gravidanza o giovani mamme con i propri figli/e, donne sole richiedenti o titolari di protezione internazionale provenienti dal territorio o precedentemente accolte nelle strutture di prima accoglienza.

Quali attività propone
Gli interventi e le azioni proposte un accompagnamento e sostegno alla donna e/o al nucleo su molteplici fattori: linguistico, sanitario, educativo, amministrativo e di orientamento e ricerca al lavoro.
Le educatrici costruiscono insieme alle persone accolte percorsi educativi individualizzati finalizzati al raggiungimento dell’autonomia. Il lavoro di accompagnamento e sostegno spazia da un’attenzione alla gestione e cura della casa, all’accesso ai servizi e alla cura della propria salute e benessere, ai bisogni educativi e formativi dei figli, nonché a quelli lavorativi e di conciliazione familiare. Il Pei, progetto educativo individualizzato, viene redatto e verificato ogni 3/6 mesi in funzione del singolo progetto.

Quanto dura
Non è possibile stabilire a priori la durata del progetto di accoglienza poiché è connesso all’ottenimento dei documenti di soggiorno sul territorio e può variare a seconda della situazione specifica. Per questo motivo i Progetti educativi si pongono obiettivi specifici realizzabili in un tempo breve e sono verificati almeno trimestralmente.

Come accedervi
L’accesso avviene su segnalazione di Cinformi che presenta la situazione attraverso una relazione scritta inviata al Villaggio.

Servizio lavoro

Servizio lavoro

Si inserisce nell’ambito degli interventi per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi e si pone l’obiettivo di accompagnare giovani sopra i 16 anni e donne ospitati/e al Villaggio alla realizzazione professionale e all’autosufficienza economica. Leggi di più

Spazio Lavoro

In cosa consiste
Il progetto si inserisce nell’ambito degli interventi per l’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi, la realizzazione professionale e l’autosufficienza economica tramite il lavoro operando con un approccio sistematico ed universale finalizzato all’inclusione sociale, e l’autonomia delle persone
offrendo la possibilità di sperimentarsi all’interno di un’attività produttiva o professionale in un percorso protetto e normalizzante.

A chi si riferisce
Giovani sopra i 16 anni e donne accolti /e al Villaggio nei diversi servizi che intendono attivarsi nella ricerca di un impiego o nello svolgimento di uno stage formativo professionalizzante.

Quali attività propone
Il servizio prevede una figura dedicata che accompagna i ragazzi/e e alle donne nel raggiungere obiettivi specifici, quali: accompagnare all’acquisizione di consapevolezza professionale, fornire competenze base di ricerca del lavoro, stimolare la proattività attraverso tirocini formativi, fornire opportunità lavorative e/o formative. I ragazzi/e e le donne coinvolte sono supportati nella creazione di una casella email, nella preparazione del curriculum vitae e della lettera di presentazione, oltre a imparare a conoscere i principali canali di ricerca lavoro e a candidarsi in risposta ad annunci trovati on line.

Quanto dura
Il processo di accompagnamento può avere tempistiche differenti a seconda del bisogno e dell’obiettivo dell’intervento e allo stesso modo il tirocinio può variare sia nella frequenza che nella durata a seconda del PEI.

Come accedervi
La persona accolta al Villaggio che vuole aderire al progetto chiede un appuntamento al/la referente del Servizio.

Intervento educativo
 domiciliare

Intervento educativo
 domiciliare

Si tratta di un servizio di intervento domiciliare educativo (IDE) che si rivolge sia a minori che ad adulti, con l’intento di sostenere, di formare ed orientare.

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Intervento educativo domiciliare

In cosa consiste
L’intervento educativo domiciliare è rivolto sia a minori che adulti.
Nel primo caso è volto a sostenere i bisogni evolutivi e a sviluppare le capacità, nei diversi momenti della crescita, del minore e dell’adolescente, anche con finalità formative e di orientamento. È finalizzato ad accompagnare le figure genitoriali nel soddisfacimento dei bisogni di crescita del bambino/a e a favorire la relazione genitori/figli per promuovere la crescita e il benessere del minore all’interno del proprio contesto familiare e nell’ambiente di vita. Nel secondo caso l’intervento è rivolto a persone adulte e nuclei con diverse forme di fragilità che vivono in autonomia e intende potenziare le capacità di scelta, empowerment e autodeterminazione, di orientamento al lavoro e di gestione della vita quotidiana e promuovere
un miglioramento della qualità della vita in un’ottica di inclusione sociale.

A chi si riferisce
L’intervento educativo domiciliare è rivolto a minori che vivono in condizioni di disagio e genitori con difficoltà genitoriali, persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni con fragilità personali o sociali, in carico ai Servizi Sociali, persone dimesse da contesti protetti, o destinatarie di alloggio, che necessitano di un sostegno all’abitare e un supporto alla gestione delle attività quotidiane.

Quali attività propone
Le azioni specifiche messe in atto dall’educatore all’interno del nucleo variano a seconda dell’età e prevedono: supporto scolastico, colloqui e attività specifiche che mirano a sviluppare le capacità genitoriali e a migliorare la relazione tra i genitori e figli/e, interventi di sostegno alla genitorialità attraverso la promozione di azioni di cura rivolte ai bambini, orientamento, accesso e accompagnamento con i servizi territoriali e nell’adempimento amministrative, orientamento nella ricerca lavorativa, sostegno nella gestione e creazione delle relazioni familiari e amicali (individuazione delle relazioni familiari e amicali positive e significative e sostegno nel mantenerle), individuazione di occasioni di socializzazione e di costruttivo utilizzo del tempo libero, proposta di attività ludico ricreative e momenti di benessere per i minori e per i nuclei con l’accompagnamento educativo o in autonomia.

Quanto dura
La durata dell’intervento è valutata in base al bisogno e rivalutata ogni 6 mesi.

Come accedervi
L’accesso al servizio avviene su segnalazione del servizio sociale territoriale.

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